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  • 09/08/2011 - Gli alcolici non alleviano lo stress e non migliorano l'umore: una ricerca
    ALCOLICI NON ALLEVIANO STRESS, UMORE VA GIU' DOPO SBRONZE Roma - Cade anche l'ultimo mito, in apparenza positivo, intorno all'alcol. Alzare il gomito non migliora l'umore e non distende i nervi. Anzi, chi e' stressato rischia di diventare una spugna. Lo hanno dimostrato i ricercatori dell'Universita' di Chicago grazie ad uno studio pubblicato sulla rivista Alcoholism. Lo studio ha riguardato 25 uomini in perfetta salute che si sono sottoposti ai controlli in due momenti diversi, uno di tranquillita' emotiva e l'altro seguente un compito impegnativo come parlare in pubblico. Non solo gli scienziati americani non sono riusciti a dimostrare l'opinione comune che ''l'alcol attenui gli effetti negativi dello stress'', ma hanno trovato prove in laboratorio che ''lo stress potrebbe aumentare le quantita' consumate alterando gli effetti dell'alcol''. Insomma, l'effetto ''confortino'' dato dal cicchetto potrebbe indurre a bere molto di piu' chi e' ha i nervi tesi nel tentativo di moltiplicare l'effetto inebriante del bicchiere.
  • 07/08/2011 - Alcol e distrazioni alla guida: incidente assicurato
    Alcol e distrazioni alla guida: incidente assicurato fonte: Drug and Alcohol Dependence Si stima che l'alcol sia causa di una morte violenta ogni 30 minuti e del 40% degli incidenti stradali mortali negli Stati Uniti. Tanto più è elevato il tasso alcolemico nel sangue e tanto maggiore è la probabilità di incidente stradale, soprattutto tra i giovani guidatori che risultano maggiormente esposti a tale rischio. Infatti, i giovani americani al di sotto dei 20 anni hanno un rischio 5 volte maggiore di provocare un incidente a causa dell'alcol rispetto ai conducenti over 30. Uno studio condotto da un gruppo di psicologi americani, e pubblicato sulla rivista Drug and Alcohol Dependence, ha esaminato i rischi associati all'intossicazione da alcol e alla distrazione del conducente e gli effetti derivanti dall'interazione di tali fattori. Durante una simulazione di guida, 40 giovani conducenti sono stati sottoposti a stimoli di distrazione. Al fine di misurare l'effetto interattivo sono state create quattro differenti condizioni di guida: sotto l'effetto di alcol (0,65 g/kg), sotto effetto di alcol e con fattori distraenti, placebo e placebo con fattori distraenti. Dall'analisi dei risultati è emerso che la distrazione in condizioni di sobrietà non compromette le prestazioni di guida. Al contrario, in stato di ebbrezza, la distrazione accentua ulteriormente le già compromesse capacità di guida. Infatti, è stata riscontrata una diminuzione della precisione di guida causata dall'interazione tra alcol e distrazione, e i conducenti non sono riusciti a ridurre la velocità per compensare la compromissione delle proprie capacità. Emerge quindi che molteplici fattori possono alterare la performance di guida nei giovani adulti, e la comprensione delle potenziali interazioni tra distrazione, alcol e altre droghe risulta importante per creare misure di prevenzione e di intervento a favore soprattutto dei giovani adulti.
  • 07/08/2011 - Estate e alcolici, binomio problematico
    Quali alcolici in estate? I musulmani non consumano alcolici. Il loro dettame non è dovuto esclusivamente a motivi religiosi: il loro credo nasce in delle regioni del mondo particolarmente calde tutto l'anno, e come tutti sanno, alcolici e alte temperature non vanno tanto d'accordo. Per cui, l'imposizione della religione musulmana a non consumare bevande alcoliche ha una duplice valenza, e l'accezione di cui vogliamo parlare è dovuta a ragioni squisitamente ambientali. In Italia, non siamo molto lontani dalle terre calde dell'Africa e in estate il caldo si fa sentire tanto. Per cui anche noi dovremmo evitare di bere, o almeno farlo con moderazione. Ecco alcuni consigli su come bere bene e con gusto anche in estate. Intanto, è sempre meglio bere la sera, se proprio si deve farlo, e non di giorno, ma anche se lo si fa di sera, non certo prima di mettersi al volante. Una delle bevande più dissetanti in questo periodo dell'anno è certamente la birra, ma le sue qualità dissetanti sono solo apparenti se eccediamo. Per cui d'estate è meglio consumare birra con poco alcol. Evitiamo quindi doppio malto, birre scure, ma buttiamoci per esempio sulle birre messicane, che hanno un tasso alcolico più basso: questo ci consente di continuare a bere una bevanda di qualità, ma non avere le vampate dopo aver bevuto. Lo stesso discorso vale per il vino: non bevetene di alta gradazione e soprattutto non bevetelo al mare. Qualcuno lo fa, ma l'effetto è assolutamente risibile, perché contrario a qualunque logica legata appunto alle alte temperature. Optate piuttosto per lo champagne, che non ubriaca e magari è sempre un tocco in più all'atmosfera che si può ricreare in una romantica notte d'estate alla luce della luna. Se non volete spendere troppo, un prosecco è un ottimo succedaneo. Passiamo ora ai superalcolici: bisognerebbe evitare di berli lisci, senza altri ingredienti o senza ghiaccio. Certo, un bel wakiki è sempre qualcosa di allettante, anche perché gli effetti dell'alcol non si sentono subito, ma meglio puntare su qualcosa di più fresco. Esistono tantissimi cocktail, l'importante è saper scegliere. Sarebbe meglio evitare quelli a base di rum: è un po' troppo dolce e fa venire troppa sete, soprattutto con il caldo. Fa eccezione il mojito, ma anche con quello non bisogna esagerare: il mojito è sempre pieno di zucchero di canna e la disidratazione è dietro l'angolo in questi casi. Oltre al fatto che si tratta di un cocktail molto alcolico, se non fatto come lo realizzano i cubani. A Cuba, infatti, il mojito è molto leggero, proprio perché deve riempire lo stomaco ma non ubriacare, ma di solito nei nostri locali, si utilizzano due tipi di rum. Meglio un long drink tipo vodka lemon, screwdriver o vodka red bull: sono più freschi e dissetanti e l'alcolico viene diluito molto dall' elemento analcolico.
  • 07/08/2011 - Consumo di droga e alcol sul lavoro, funzionano i programmi di assistenza
    fonte: Center for Behavioral Health Statistics and Quality I disordini legati al consumo di sostanze possono influire negativamente sulle prestazioni lavorative incrementando il rischio di incidenti sul posto di lavoro e l'assenteismo andando a gravare, così, sul carico di lavoro degli impiegati che non presentano, invece, tali disturbi. Negli Stati Uniti esiste un servizio di consulenza esterno ed indipendente per i lavoratori e i loro familiari chiamato Programma di Assistenza Dipendenti (EAP). Tale programma favorisce la riduzione di rischi e danni causati dagli errori umani ed assiste i lavoratori in maniera attiva e a fini preventivi; il nucleo di un EAP è costituito da un centro di servizi esterno ed indipendente, composto da persone qualificate, appositamente addrestrate, che sono telefonicamente a disposizione dei lavoratori di un'organizzazione e dei loro familiari, per ogni questione e problema lavorativo, personale, emotivo e materiale, compresi i disordini legati all'utilizzo di sostanze stupefacenti. Nel National Surveys on Drug Use and Health (NSDUHs) del 2009 sono state raccolte le informazioni riguardanti le politiche sul consumo di sostanze stupefacenti e i programmi di assistenza sul posto di lavoro di un gruppo di impiegati di 15 anni o più che hanno lavorato un certo numero di ore nella settimana precedente la rilevazione. Nel 2009, la maggior parte degli impiegati (81,4%) ha dichiarato di possedere regolamenti scritti sul consumo di alcol e di droghe degli impiegati sul posto di lavoro e 3 su 5 (59,8%) ha dichiarato di poter usufruire dei Programmi di assistenza EAP destinati agli individui con problemi di alcol e/o droga. Dal 2002 al 2009 sono aumentate le percentuali di impiegati che hanno dichiarato di possedere regolamenti scritti e di aver ricevuto informazioni educative, mentre è rimasta stabile la percentuale di coloro che hanno avuto a disposizione Programmi di assistenza EAP. Center for Behavioral Health Statistics and Quality, Three in Five Employees Have Access to Employee Assistance Programs for Substance Use Disorders, Data Spotlight - Center for Behavioral Health Statistics and Quality, National Survey on Drug Use and Health, July 14, 2011
  • 02/08/2011 - European Journal of Public Health: consumo di alcol tra le donne
    Troppo alcol nel weekend? Sale il rischio cancro al seno Esagerare con i drink in un breve periodo di tempo può far crescere il pericolo anche del 130% Troppo alcol fa male. Se poi è concentrato in un periodo ristretto di tempo come il weekend, fa anche peggio. Soprattutto alle donne, che vedono aumentare le probabilità di sviluppare un cancro al seno. È il risultato di uno studio danese pubblicato sullo "European Journal of Public Health" e condotto su 17.647 donne over 44. Le sbronze del weekend, insomma, sono doppiamente pericolose: "Dopo i due-tre drink al giorno", spiegano i ricercatori del Centro per le ricerche sull'alcol danese, "il rischio di ammalarsi di tumore alla mammella aumenta del 2% a ogni bicchiere in più. E se le bevute si concentrano in un breve periodo come il fine settimana il rischio diventa del 4% a bicchiere". Il quantitativo di alcol raccomandato dai medici per il sesso femminile è di massimo 14 drink a settimana. "Bere dai 22 ai 27 drink fa aumentare le probabilità di cancro al seno del 130%. E le donne che concentrano le bevute in un solo giorno a settimana vedono aumentare i rischi del 55%". La spiegazione risiede nella capacità dell'alcol di aumentare i livelli di estrogeni nell'organismo. E gli ormoni femminili sono tra i riconosciuti responsabili dell'insorgenza del tumore al seno

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